LA STORIA SEGRETA DI TAROT
Qualche
settimana fa. Quebec. Montreal
Maria Ange Colbert
è seduta su una vecchia poltrona.
La stanza è
oscurata da tendoni porpora. L’unica luce proviene da alcune candele che
illuminano fiocamente il pallido volto della ragazza.
Davanti a lei, sparse sul tavolo delle
carte dei tarocchi. Quelle carte le erano state regalate da sua nonna prima di
morire, anche sua nonna le raccontava di riuscire a prevedere il futuro.
Chiunque persona normale osservasse quelle carte vedeva soltanto delle strane
immagini ma lei, la prima volte che le vide, riuscì a scorgere in esse le trame
dei destini delle persone che si intrecciavano tra di loro, scoprì di poter
prevedere il futuro. In quel momento scoprì il suo talento o come le diranno
più tardi, il suo potere mutante.
Tarot non ha mai considerato il suo
potere mutante un dono, ma più una sorta di maledizione. Il destino per lei non
era mai stato benevolo. Il fatto di poter conoscere in anticipo cosa le sarebbe
successo, ha tolto nella sua giovane vita lo spirito di vivere una vita felice
e spensierata, permettendo quindi addirittura che il suo stesso potere
prendesse il sopravvento su di lei.
L’ultima volta che ha provato una
sensazione di sorpresa accadde quando scoprì il suo potere mutante, da lì in
poi ha sempre saputo cosa sarebbe accaduto a lei e a chi le stava vicino.
Confidando nella fede in Dio e nel piano che egli ha per ogni persona, non ha
mai avuto il coraggio di reagire e di tentare di modificare il corso degli
eventi. Neanche quando predette la morte sua e dei suoi compagni di squadra, i
Satiri, per mano di Trevor Fitzroy.
Ma tornare alla vita per lei è stata un
ulteriore sorpresa. Non ricorda molto di quei giorni, gli unici ricordi confusi
sono legati a Christopher Bedlam, suo fidanzato e ad un'altra persona che
chiamava dottore, ma che non era mai riuscita a conoscere di persona. Chris ha
sempre detto che sarebbero dovuti essere riconoscenti a vita a questo buon
dottore.
Tarot rimischia le carte e le posa sul
tavolo, poi pone la mano sulla prima carta e per un secondo viene attraversata
da un brivido. Non sa ancora cosa le rivelerà la carta, ma riesce a percepire
che ci saranno dei cambiamenti drastici nella sua vita. Tarot si agita e ritira
immediatamente la mano, ma inizia a sentire dentro la sua testa una sorta di
richiamo provenire dalla carta, come se essa stessa volesse essere girata.
Dopo qualche secondo di esitazione,
Tarot cede alla tentazione e rivela la carta.
La morte. La carta del cambiamento
improvviso, della trasformazione. La fine di una situazione.
Tarot cade in trance, la sua mente
inizia a viaggiare nel futuro. Si susseguono immagini, suoni e odori
provenienti dal futuro. Il destino ha in serbo per lei una nuova sfida.
Dopo qualche secondo Tarot si riprende,
richiude delicatamente le carte della loro scatola. Poi indossa il suo lungo
mantello nero e con una lacrima che le scende sul volto esce dalla stanza.
Fuori è buio, l’inverno è già arrivato
da mesi e il freddo e la neve rendono ancora più spettrale il boschetto che sta
attraversando Tarot lasciando con un po’ di malinconia dentro le sue spalle la
villa. È dispiaciuta per aver dovuto nuovamente lasciare Christopher, sembra
che il destino giochi con i loro destini allontanandoli, riavvicinandoli per
poi riallontanandoli di nuovo. Ma ha ben chiaro qual è il suo destino ora e
come da sempre ha fatto durante la sua vita, decide passivamente di seguirlo.
“Non crederai davvero di andartene in
questo modo?”
Tarot si volta di scatto spaventata. Re
Bedlam è dietro di lei, accompagnato dal misterioso e inquietante essere
tecnorganico di nome Paradigm.
“ Lo sai bene Chris. Non ho scelta”
risponde Tarot “ è il destino a decidere per me”
“Speravo che facendoti tornare in vita,
si spezzasse questa maledizione che ci perseguita. Ma mi sbagliavo. Verrò a
riprenderti Marie e questa prometto che sarà l’ultima volta che ci lasceremo”
disse Re Bedlam abbracciando e baciando la sua amata.
“Non ti lascerò andare da sola però.
Paradigm verrà con te”
L’essere tecnorganico si avvicina alla
ragazza ed insieme si avviano verso l’uscita della villa, non immaginandosi
minimamente di cosa, lì a poche ore sarebbe successo.
MarvelIt presenta…
Di Luca Losito
ANNUAL – Smoked by Hell
Ora.
Distretto M. Residenza di X-Force.
Samuel Guthrie è da sempre considerato un punto di riferimento per
tutti, prima per la sua famiglia, quando suo padre morì schiacciato da un
crollo in una miniera dovette caricarsi sulle spalle la responsabilità dei suoi
otto fratelli. Non ci fu molta differenza quando si è dovuto assumere il ruolo
di caposquadra dei Nuovi Mutanti, gruppo di giovani studenti ed aspiranti X-Men
con i quali ha condiviso la maggior parte delle sue avventure. L’arrivo di
Cable nella squadra fu quasi un sollievo per lui, qualcuno finalmente decise di
prendersi la responsabilità di guidare il gruppo al posto suo; ciò non durò molto,
quando la squadra decise di voler essere autonoma da Cable, Cannonball tornò ad
essere il capo e il punto di riferimento per ogni membro del gruppo.
Attualmente Cannonball oltre ad essere a capo di una squadra da poco formatasi
e abbastanza disunita, ha anche recentemente perso i suoi poteri mutanti.
Nonostante cerchi di preservare l’immagine di capo risoluto, dentro di se sta
morendo. Quando il suo potere mutante di volare si manifestò, gli sembrò la
cosa più strana che gli fosse mai capitata. Sentirsi
chiamare col dispregiativo “mutante” gli sembrava la cosa più terribile
che gli potesse capitare; ma nonostante tutto questo, la perdita dei poteri ha
creato dentro di lui un vuoto che sta minando la sua stessa voglia di vivere.
Inoltre, l’ultima avventura, ha colpito molto duramente la squadra mutante,
Phantazia, la donna che ha accolto la squadra nel Distretto M è stata ferita
gravemente durante lo scontro, ora è in infermeria distesa su di un lettino
sotto le cure di Xorn. Tarot è diventata sempre più instabile mentalmente,
durante lo scontro con gli Imperfetti è stata rapita e nel momento in cui sono
riusciti a liberarla, la giovane ragazza mutante ha predetto loro la morte di
un membro della squadra.
-Non sai quante
volte mi sono trovato in situazioni ancora peggiori. Ma la situazione qui è
grave – commenta Cannonball appoggiando un braccio al vetro dell’infermeria ed
osservando Xorn che si prendeva cura di Phantazia.
-Credi che Ms.Harsaw possa riprendersi? – chiese Delia preoccupata
avvicinandosi al vetro.
- Non lo so. Il
veleno che Bioarma le ha inoculato è davvero potente, la febbre è
alta. Credo che le cure di Xorn non siano sufficienti, dobbiamo portarla in un
ospedale – rispose Cannonball cercando di non dare segni di cedimento e come
ogni volta cercando di trovare la soluzione migliore.
- Tu stai bene?
– chiese alla giovane ragazzina che gli stava accanto
Delia non
rispose, non era mai stata abituata a questo genere di cose, per lei tutto era
nuovo. Lo scontro da poco concluso con la squadra assassina degli Imperfetti
l’aveva molto segnata.
- Sam vieni di
sopra – disse Magma entrando in infermeria –
Cannonball fece un
lungo sospiro, preparandosi ad affrontare un altro problema ed assieme a Delia
salirono al piano superiore.
Los
Angeles. Residenza Da Costa.
La portiera del
taxi giallo si chiude alle spalle di Rahne Sinclair la quale si sente un po’
spiazzata davanti ai grandi cancelli della villa Da Costa. Da qualche ora è
giunta all’aereoporto di Los Angeles dopo che il suo
ex compagno di squadra Roberto Da Costa l’ha invitata nella sua residenza. Renhe è una mutante, il suo potere è quello di trasformasi
in un lupo, orecchie e muso compreso. Ultimamente ha fatto parte del gruppo
Power Pack, i membri di questo gruppi possiedono tutti poteri mutanti simili al
suo ed appunto per questo è stato difficile per lei allontanarsi dal branco al
quale si era affezionata. Ed è stato ancora più difficile allontanarsi dal suo
sposo, il licantropo John Talbain. Ma il messaggio di
Roberto era stato chiaro, il suo vecchio gruppo, i Nuovi Mutanti avevano
bisogno di lei.
Rahne attraversa il
lungo vialetto guardandosi attorno un po’ imbarazzata per la sfarzosità del
giardino. Seppur discutibili, è stata cresciuta con principi morali molto
diversi che quelli dell’autocelebrazione e dello sfoggio.
Sulla scalinata della villa ad attendere
il suo arrivo c’era Roberto Da Costa.
-Ranhe! È da un
pezzo che non ci vediamo! –
I due amici si salutarono. Ne avevano
passate assieme parecchie avventure, si considerano tra di loro alla pari di un
fratello e una sorella.
- Spero che tu abbia fatto un buon
viaggio. Vuoi che ti ordini qualcosa da bere?-
- Grazie. Un bicchiere d’acqua sarà
sufficiente- rispose gentilmente la ragazza ed uno dei camerieri le porse un
bicchiere acqua fresca.
- è già arrivato qualcun altro prima di
me? Dani?-
-No di Danielle ti parlerò più tardi… Ma
Shan è qui da qualche giorno-
Dalla villa uscì a salutarla
Xi'an "Shan" Coy Manh vestita con una
vestaglia semi-trasparente che mostrava il suo fisico longilineo in costume da
bagno, i capelli lunghi e curati cadevano con un ciuffo sul viso della
ragazza nascondendo gli occhi neri.
-Rahne fatti
abbracciare!-
Le due ragazze si abbracciarono
affettuosamente.
- Ti vedo bene Rahne-
disse la ragazza accarezzandole i capelli corti e rossastri di Rahne, il taglio
di capelli era sempre lo stesso.
- Tu sei in splendida forma Shan. Come
hai fatto?-
- Diciamo che ho avuto più tempo per me
stessa. E poi l’aria di Los Angeles rende tutti più brillanti-
-Beh colgo l'occasione per informarvi
che presto avrò un figlio, sono incinta!- disse Rahne
accarezzando la sua pancia che stava crescendo pian piano da settimane.
- Ragazze. Non voglio interrompere i
vostri discorsi ed avrete tutto il tempo di proseguirli quando saremo in
viaggio. Ma abbiamo degli amici che aspettano il nostro aiuto – disse Roberto
Da Costa – vi prego di seguirmi verso il jet che ci porterà a New York.
Destinazione: Distretto M-
Distretto M.
Residenza di X-Force.
-Cerca di rilassarti il più possibile
Tarot. Di tenere la mente libera- disse Cannonball facendo sdraiare Tarot sopra
un letto, mentre le cinque Naiadi di Stepford si avvicinano.
-Mr. Guthrie
nonostante il nostro potenziale telepatico sia alto, non abbiamo abbastanza
esperienza per fare un analisi telepatica così approfondita- dissero
all’unisono le cinque ragazze.
-Non abbiamo altra scelta ragazze- commentò
Magma -Siete la nostra unica possibilità per capire cosa sta accadendo a Tarot-
Le Naiadi si concentrarono e si
collegarono telepaticamente alla mente della ragazza.
- è molto peggio di quanto potete
immaginare- commentano le Naiadi
“Spiegatevi meglio” disse Cannonball
-è tutto molto confuso. I
suoi ricordi passati sono frammentati e confusi, si mischiano con le immagini
del futuro che riesce a prevedere-
- è totalmente succube del suo potere.
Da quando è riapparsa dopo la sua morte, avevo notato che ci fosse qualcosa che
non andasse in lei- commentò Empath.
-Potreste provare a erigere delle dighe
psichiche in modo da far ordine tra i vari ricordi. Forse la aiuterebbe ad
avere un po’ di razionalità- disse Cannonball
-Ci dispiace Mr
Guthrie. Non abbiamo mai fatto nulla del genere,
potremo provocarle dei danni gravi-
-Avete ragione ragazze. Meglio non
rischiare. Forse dovremo contattare il professor Xavier. Lui si che potrebbe
aiutarla in questo caso- aggiunse Magma
-NHH-
lamentarono le Naiadi - Aspettate c’è qualcos’altro
nella sua mente. Sembrerebbe una blocco psichico, una scatola nera. È stato
inserita nella sua mente senza che lei ne fosse a conoscenza. Potremo forzarlo
e vedere cosa c’è al suo interno…-
Le Naiadi ebbero un sussulto e poi in un
grido caddero tutte e cinque a terra svenute.
Magma si inginocchio subito a
soccorrerle assieme a Cannonball, le cinque gemelline bionde erano stese a
terra in uno stato di incoscienza.
- Era una trappola telepatica- disse
Cannonball spaventato.
-Sam percepisco qualcun altro nel
palazzo oltre a noi- disse ad un tratto Xorn che fino ad allora era stato in
silenzio ad osservare la scena.
-Non capisco come mai, ma ad un tratto
mi sento così tranquilla e serena- disse Magma sorridendo beatamente.
-Già, anche io mi sento inspiegabilmente
così beato- aggiunse Cannonball anche egli sorridendo.
-Oh, scusate. Colpa mia- disse Empath
mentre dalla porta fecero una plateale entrata Re Bedlam accompagnato dai
Satiri Beef, Jetstream, Catseye, Bevatron e Roulette
misteriosamente tornati dalla tomba.
-Vi sono mancati i Satiri?- chiese
Empath con un ghigno sinistro.
Distretto M.
In un vicolo del distretto, in ombra lontano da
occhi indiscreti, tre mutanti si avvicinano con aria circospetta ad un altro
mutante. Quest’ultimo ha un aria inquietante, coperto da un cappello nero che
gli nasconde il volto e un impermeabile di pelle è appoggiato al muro in attesa
del loro arrivo.
-Siete in ritardo. Un minuto in più e l’affare
saltava…-
-Scusaci, ma abbiamo incontrato una pattuglia della
polizia all’angolo e abbiamo dovuto aspettare che se ne andasse per venire qui-
-Dannati sbirri. Muoviamoci, avete portato la
grana?- domanda l’uomo vestito con l’impermeabile.
Uno dei tre mutanti
iniziò a guardarsi attorno per essere sicuro di non esser osservato da nessuno,
poi tirò fuori da una tasca una mazzetta di dollari. La figura losca fece un
cenno con il pollice alzato in segno di consenso, poi invitò i tre mutanti a
seguirlo.
-Questa è prima scelta ragazzi! Vi costerà
parecchio. Ma quando la prenderete sarete capaci di abbattere Hulk con un soffio- ghignò tra se e se il mutante misterioso.
A differenza di quanto credono i quattro mutanti,
qualcuno sta osservando tutta la scena e si sta preparando ad intervenire. I
super sensi di Warpath gli permettono di percepire ogni movimento delle quattro
persone senza essere visto. Ha deciso di ripulire le strade della zona dai
trafficanti di droga. Phantazia gli aveva raccontato che da qualche mese c’è in
giro una nuova droga, si chiama OCM ovvero Ormone della Crescita Mutante.
Permette agli umani di ottenere dei poteri mutanti, mentre se assunto dai
mutanti amplifica enormemente le mutazioni con effetti spesso indesiderati. I
giovani mutanti del Distretto ne vanno pazzi per sta roba, si sentono così
euforici che attaccherebbero Thor. Sono stati registrati addirittura degli
attacchi di mutanti fatti di OCM contro alcuni passanti umani inneggiando canti
razzisti. Warpath è alla ricerca del
trafficante principale della zona e crede proprio di averlo trovato.
Con un balzo Warpath piombò tra i quattro mutanti, i
quali non ebbero neanche il tempo di reagire che uno dei tre ragazzi venne
assalito da Warpath che lo spinse a terra bloccandolo.
-Porca P****! Vi siete fatti seguire!- urlò l’uomo
con l’impermeabile, adirato fece cadere il cappello mostrando la sua identità.
-Tu sei lo Svanitore!- urlò Warpath correndogli
contro e cercando di afferrarlo, ma inutilmente, lo Svanitore si teleportò via.
Warpath non fece in tempo a voltarsi che venne colpito alla schiena da una
palla infuocata.
-Razza di idiota! Hai fatto saltare il piano! Spike
se la prenderà con noi..- disse uno dei tre mutanti continuando a lanciare
dardi infuocati dalle sue mani contro Warpath.
-Eravamo riusciti a metterci in contatto diretto con
il trafficante della zona. Appena saremo entrati nel suo nascondiglio, lo
avremo attaccato e messo fine allo spaccio di questa droga nel nostro
quartiere. Ma tu ti sei messo di mezzo ed ora ne pagherai le conseguenze!-
disse il secondo mutante facendo partire dai suoi occhi un raggio di energia
elettrica che colpì nuovamente Warpath.
Warpath era confuso, capì solo allora che i tre
mutanti erano dalla sua stessa parte. Il loro obbiettivo era il suo, ma se
l’erano presa perché aveva intralciato i loro piani. Warpath cercò di rialzarsi
in piedi per cercare di dare qualche spiegazione, ma improvvisamente vide tutto
attorno a se muoversi. I suoi sensi erano disorientati e iniziò a barcollare.
-Non riesci a stare più in piedi?- chiese il terzo
mutante il cui potere era quello di alterare l’equilibrio delle persone.
Si fece tutto più confuso attorno a Warpath, la
strada i palazzi, i tre mutanti e le loro voci iniziarono a girare
vorticosamente attorno a lui. Warpath si accasciò a terra preso da nausea e
confusione.
Ad un tratto i colpi dei mutanti cessarono. Warpath
si voltò ancora confuso e alzando lo sguardo poté scorgere solo una grande
“ombra” cadere su di lui ed avvolgerlo.
-
Non preoccuparti amico. Siamo qui ad
aiutarti – disse la voce di una ragazza
Qualche minuto dopo, Warpath si trova seduto in cima
ad un tetto di un palazzo assieme ad altri due giovani eroi, si trattavano di
Cloak e Dagger. Entrambi mutanti erano famosi per la loro lotta contro il
crimine di strada.
Tandy
Bowen lo sta aiutando a medicare le ustioni con delle bende e dei medicinali.
- Bevi questo. Ti sentirai meglio- disse la giovane
ragazza offrendogli bere.
- Ti senti meglio?- chiese Cloack da sotto al suo
mantello.
- Vi ringrazio per avermi soccorso. Non ero in
difficoltà fino a quando quel mutante non ha iniziato a farmi girare la testa.
Mi sento davvero in imbarazzo ad essermi fatto mettere i piedi in testa da un
branco di ragazzacci-
- Non devi prendertela Warpath. Eravate pur sempre tre
contro uno- gli sorrise Dagger.
- Eravamo anche noi sulle tracce dello Svanitore. Da
quando ha iniziato a spacciare l’OCM nel Distretto M. Sapevamo che c'era un gruppo di abitanti che tentavano di
combattere questa battaglia contro lo spaccio della droga, ma non credevamo che
ci fossero anche gli X-Men -
- Infatti gli X-Men non sono coinvolti. Diciamo che
assieme ad altri miei compagni di X-Force abbiamo da poco iniziato a dare una
mano agli abitanti –
Residenza
di X-Force.
- Empath, cerca
di tenere a bada la tua ex fidanzata. Non vorrei che
ci faccia crollare questo palazzo in
testa-
Re Bedlam
continuava a camminare su e già per la stanza osservando con sguardo
provocatorio Cannonball, Magma, Xorn e Delia Moony che si trovavano
inginocchiati a terra contro il loro stesso volere. Dietro di lui i Satiri,
inspiegabilmente tornati in vita che sghignazzavano nel vedere i quattro
mutanti prostrati ai loro piedi.
- Bene bene
bene. Miei cari amici, è da qualche tempo che non ci vediamo. Immagino siate
sorpresi sia di rivedere me che di rivedere i vostri vecchi amici Satiri.
Dovete sapere che lo sono stato anche io sorpreso quando venendo qui, ho
scoperto che il destino della mia amata Tarot si incrociava nuovamente con le
vostre stupide vite. Quindi ho pensato: perché non approfittare di vendicarmi
per quel piccolo malinteso che abbiamo avuto l’ultima volta che ci siamo
visti?”-
I quattro
mutanti non rispondevano erano in uno stato catatonico, totalmente succubi del
potere di controllare le emozioni di Empath.
- So che non
potete rispondermi, ma so che potete sentirmi. È stato davvero semplice
rintracciarvi, Paradigm è stato un fedele servitore, nonostante ora sia in
coma, ha funto da segnale GPS e mi ha portato dritto dritto qui da voi-
In quel istante
entrarono nella stanza Beef e Bevatron.
- Gli unici
mutanti che abbiamo trovato nel palazzo sono loro quattro e le cinque telepati.
Della donna e di Warpath non c’è nessuna traccia-
- Maledizione!
Abbiamo studiato l’attacco nei minimi dettagli! Non possono sfuggirci! Catseye
fai il giro dell’isolato e cerca di fiutare le loro tracce-
A quelle parole,
la ragazza dai capelli bianchi prese le fattezze di un grosso felino che con un
ruggito uscì dalla stanza.
- Questa volta
non falliremo. Ne sono sicuro-
- SEI ANCORA
TROPPO GIOVANE PER AVERE QUESTE CERTEZZE- disse una voce femminile dietro di
lui.
Re Bedlam si
voltò di scatto verso la direzione da cui proveniva la voce e vide sulla soglia
della porta Phantazia che si reggeva a malapena. Per la prima volta, la donna
aveva tolto la maschera mostrando a tutti il volto rugoso coperto dai lunghi
capelli bianchi sciolti ed avvolta dal suo solito manto. Phantazia si reggeva a
malapena in piedi, il veleno iniettatole da Bioarma durante lo scontro contro
gli Imperfetti, era entrato oramai in circolo
dentro il suo corpo. Le rimaneva poco da
vivere. Qualche minuto prima si era ritrovata distesa sulla brandina
dell’infermeria quando improvvisamente accanto a il corpo tecnorganico
di Paradigm aveva iniziato ad emettere un suono ad intermittenza.
Dopo aver sentito le sue beneamate Naiadi urlare dal dolore aveva capito che
qualcuno li stava attaccando e nonostante il dolore lancinante si era nascosta.
Ma ora si trovava lì davanti a coloro che avevano invaso la sua casa ed
attaccato i suoi amici, coloro che la avevano aiutata a realizzare il suo sogno
nel Distretto M.
- Detto da una
vecchia moribonda come te. Empath occupati di lei- ordinò Re Bedlam
- Uff non riesco
ad entrare nella sua mente, è schermata – rispose Empath.
- Ho uno schermo
mentale! Credi davvero di avere a che fare con una vecchia moribonda? Sei tanto
giovane quando superbo- disse Phantazia iniziando a far scaturire dalle sue
mani raggi di energia elettromagnetica – Hai ancora molta strada da fare
ragazzo. Te lo dice una persona che è stata membro della Confraternita Dei
Mutanti Malvagi di Magneto. Ed ora ti insegnerò cosa vuol dire potere!-
Con quelle
parole dal corpo di Phantazia scaturì un raggio di energia elettromagnetica che
colpì tutti i presenti che caddero a terra scossi.
-Brutta
vecchia…- disse Re Bedlam rialzandosi e correndo verso la sua amata – Tarot
stai bene vero? Non ti ha fatto nulla?-
-Oui Chris. Sto
benone- ripose la ragazza rialzandosi
-Bedlam, la
scarica elettromagnetica mi ha fatto perdere il controllo emozionale che avevo
su di loro- disse Empath con un filo di voce, poi la terrà iniziò nuovamente a
tremare, il pavimento iniziò a creparsi, il soffittò a cedere.
Amara si era
trasformata in Magma ed ora era pronta a scatenare la sua rabbia incandescente.
Samuel si rialzò
in piedi ancora un po’ stordito mentre Xorn prendeva in braccio Delia per
proteggerla.
- Il tuoi
intenti erano anche buoni Bedlam, eri venuto fino qui per riprenderti Tarot,
immagino che sia dura vivere il vostro amore a distanza. Ma sei venuto qui ed
hai approfittato della situazione per metterci ai tuoi piedi e umiliarci. Ora
hai finito con questa messa in scena. Ti abbiamo sconfitto una volta e lo
rifaremo!-
- Come credi di
poterlo fare? Sei solo un umano ora. Non vorrai davvero pensare che voi quattro
perdenti riuscirete a fermare la vendetta dei Satiri?!-
Il vetro di una
finestra venne rotto dal peso del corpo felino di Catseye che cadde a terra
mugugnando mostrando le ferite di un attacco sul corpo. Di seguito un grosso
lupo rossiccio entrò dalla finestra ed iniziò a ringhiare ai Satiri.
- Ranhe?!-
bisbigliò Sam incredulo
- è una vera
sorpresa vedere tutti i Satiri di nuovo in prima linea. Era un occasione a cui
non potevano mancare i Nuovi Mutanti!- disse Sunspot irrompendo nella stanza
assieme a Karma.
Sunspot è il
primo a lanciarsi nello scontro, appena entrato nella stanza ha visto come i
Satiri hanno ridotto i suoi amici,
l’obbiettivo è proprio il
possente Beef, con il quale inizia uno scontro corpo a corpo.
Wolfsbane iniziò
a ringhiare a Tarot la quale, incerta su cosa fare iniziò a indietreggiare.
- No fermati.
Non farmi del male- iniziò a pregare
Wolfsbane sempre
con affare minaccioso continuò ad avvicinarsi alla ragazza dal lungo mantello
nero.
Jestream prese il volo -
è davvero divertente vederti senza poteri Guthrie –
disse mentre iniziava a volare attorno a Cannonball il quale inerme non
riusciva a colpire l’avversario.
- Vedo che la
morte non ha scalfito il tuo senso dell’umorismo Rashid. Il tuo difetto è che
non hai un campo invulnerabile che ti protegga- rispose Sunspot colpendo il
Satiro con un pugno diretto al volto che gli fece perdere l’equilibro,
facendolo cadere violentemente a terra.
- Grazie per
l’aiuto Robert – disse Cannonball abbracciando l’amico
-Patetici –
commentò Roulette lanciando addosso ai due mutanti i suoi dischi neri creando
attorno a loro un aura sfortunata.
-Quante
probabilità ci sono che il pavimento crolli? Direi molte osservando i danni che
la vostra amica Magma ha fatto generando quel terremoto-
I due mutanti
abbassarono lo sguardo e videro che il pavimento si stava letteralmente
sgretolando sotto i loro piedi.
La ragazza
bionda incominciò a ridere nel vedere i due mutanti in difficoltà, ma ad un
tratto la sua risata si fermò e divenne improvvisamente seria. Dietro di lei
comparve Karma che grazie ai suoi poteri telepatici aveva preso possesso del
corpo della ragazza.
- Proviamo a
vedere se funziona. Quante probabilità ci sono che generando dischi bianchi
riesca a non far cedere il pavimento?-
Roulette sotto
il flusso telepatico di Karma iniziò a lanciare dischi bianchi di fortuna
creando attorno a Cannonball un’aura di energia fortunata.
-Mi avete
davvero seccato!- disse Re Bedlam colpendo tutti i Nuovi Mutanti con una
scarica telepatica.
- è molto
potente. Non riesco a schermarmi – urlò Karma mentre cercava con i suoi poteri
di proteggere la sua mente.
Distretto
M.
Ad un tratto
udirono un lungo sibilo seguito da suono profondo ed assordante. Poi il palazzo
sotto i loro piedi iniziò a tremare per qualche secondo che ai ragazzi sembrò
interminabile.
.-Cosa sta
succedendo? Un terremoto?- chiese Dagger afferrando la mano di Cloak.
-Non è un
normale terremoto- disse Warpath affinando i suoi sensi ipersviluppati - È
Amara questa. Ci sta avvertendo. Devo tornare a casa! –
- Conosciamo un
passaggio molto più comodo – rispose Dagger indicando il mantello di Cloak.
Residenza
di X-Force.
Emanule De
Da quando era
giunto nel Distretto M per conto di Re Bedlam, era riuscito ad evitare di
utilizzare i suoi poteri su Amara, la quale gli aveva dimostrato di provare un
forte sentimento per lui e per la prima volta si era sentito apprezzato per
quello che era. Per la prima volta non era ricorso ai suoi poteri per essere
amato da una persona.
Ma l’arrivo di
Re Bedlam ha messo in secondo piano il suo sentimento per Amara. Così senza pensarci
troppo aveva fatto ciò che gli riusciva meglio, scappare. In così poco tempo
aveva tradito la fiducia sia di X-Force che dei Satiri.
Empath fece in
tempo a scendere le scale che una grossa crepa sotto i suoi piedi aprì
l’asfalto in due, facendolo cadere a terra. Si voltò e dietro di lui vide Magma
venirgli incontro. Il corpo della ragazza era così incandescente che ad ogni
passo l’asfalto si scioglieva.
- Non ti è
bastato tradirmi una volta? Hai dovuto farlo di nuovo?! Hai dovuto di nuovo
controllare i miei sentimenti per avvicinarti a me e ai miei amici!- sbottò
Magma infuriata.
- No! Non è
vero! Non ti ho controllata – rispose Empath a terra coprendosi gli occhi dalla
luce accecante e dal calore che sprigionava il corpo di Magma.
L’attacco
psichico di Bedlam raggiunse in quel momento, anche la mente di Amara la quale
si accasciò a terra presa da forti emicranie.
Questo permise a
Empath di rialzarsi in piedi. La prima cosa che fece d’istinto fu quella di
avvicinarsi a Magma per cercare di aiutarla. Poi capì che non era il momento
adatto per un gesto del genere, ormai aveva tradito la sua fiducia e quella di
chiunque altro, l’unica cosa che fece fu scappare.
Dentro
all’edificio Re Bedlam aveva scatenato i suoi poteri colpendo con le sue scosse
telepatiche sia Nuovi Mutanti che Satiri. La follia di Re Bedlam stava
prendendo piede.
“GUARDATE!
GUARDATE COME SOCCOMBERETE SOTTO IL MIO POTERE! IL MIO NOME è RE BEDLAM!”
Ad un tratto,
dietro a Re Bedlam, comparì il manto oscuro di Cloack dal quale spuntarono
Warpath e Dagger. Quest’ultima senza dare il tempo a Re Bedlam di accorgersi di
cosa stava capitando, scivolò alle spalle del criminale e con una lama di luce
pura lo infilzò alla testa.
Re Bedlam
gemette un urlò di dolore profondo, la testa gli stava scoppiando, la lama
luminosa della ragazza stava interferendo con i suoi poteri telepatici.
- Warpath
aspetta. Riesco a percepire la dipendenza che ha il suo corpo verso l’OCM –
commentò Dagger cercando di tenere salda la lama conficcata dentro la testa.
Il potere
mutante di Dagger è di creare lame di luce psionica,
che riesce a controllare con la propria mente. Grazie a queste ferisce e
attraversa gli avversari drenando la loro forza vitale. Le sue lame hanno la
capacità di curare ed eliminare dipendenze da qualsiasi sostanza, oltre che
alleviare la "fame" del suo amato compagno di squadra Cloak.
-Cloak apri la tua
cappa – disse Warpath - Spediremo questo criminale nella dimensione oscura per
qualche tempo, finché non troveremo una cella adatta a lui. È ora che tutta
questa follia finisca-
Cloak aprì il
suo lungo mantello nero nel quale comparve un
varco dimensionale, poi come un esperto prestigiatore il mantello si chiuse
avvolgendo tra i suoi lembi Re Bedlam ancora in uno stato catatonico.
L’intervento di
Cloack e Dagger era stato di fondamentale aiuto per i Nuovi Mutanti. Ma ad un
tratto Cloak venne preso da fitte allo stomaco e si accasciò a terra.
- Cloack che ti
succede?!- chiese spaventato Warpath avvicinandosi.
- è tutto sotto controllo-
rispose Dagger mentre si avvicinava e posava le sue mani sul volto del’amato
compagno – Ha dovuto fare uno sforzo considerevole, ed ora ha soltanto bisogno
di cibarsi di energia- Le mani di Dagger brillarono di luce bianca che iniziò
ad alimentare la “fame” di Cloak.
-Piuttosto cosa
diavolo sta succedendo ai Satiri?- chiese Warpath
Dopo la
scomparsa di Re Bedlam sotto la cappa di Cloak, i Satiri erano caduti a terra,
come se svenuti. I Nuovi Mutanti si avvicinarono ad ognuno di loro e osservarono
che i loro corpi si stavano rapidamente decomponendo.
-è davvero
disgustoso – commentò Delia ancora in braccio a Xorn.
Si sentì un
flebile voce agonizzante chiamare aiuto, era Tarot, stesa anche lei a terra
come il resto dei Satiri. Cannonball le corse incontro, nonostante gli aveva da
poco traditi, non poteva non sentire la sua richiesta di aiuto.
-Marie! Sono
qui. Che sta succedendo?- le chiese cercando di alzarla per farla respirare
meglio.
-Sam….Caro Sam,
Perdonami.. io non volevo..era il destino che ha voluto..il destino…- con
quelle ultime parole Tarot si spense come il resto dei Satiri.
Cannonball
rimase scioccato nel vedere la giovane ragazza morirgli tra le braccia.
-Ci sono ancora
troppe domande in sospeso. Perché i Satiri sono crollati quando Re Bedlam è
stato sconfitto?- si chiese Roberto Da Costa avvicinandosi ai cadaveri.
-Una spiegazione
potrebbe essere il controllo telepatico. Poteva Re Bedlam
controllare psionicamente i corpi dei Satiri?-
suppose Karma -Come poteva però controllare così differentemente ognuno di
loro? Era davvero così potente?- aggiunse Wolfsbane.
-Ottime domande
ragazzi – intervenne il dottor Hank Mc Coy alias
- Sono arrivati
gli X-Men ragazzi. Ma vedo che siete riusciti facilmente a cavarvela – commentò
Emma Frost nella sua forma adamantina.
-Chi vi ha
chiamati?- chiese Cannonball
-Sono stata io-
disse Delia Moony – Vi ho visti in difficoltà, ed ho creduto fosse la cosa
migliore da fare-
-Lo immaginavo
che quel ragazzaccio di Christopher Aaronson prima o
poi ne avrebbe fatta una così grossa- commentò Emma Frost avvicinandosi ai
corpi deceduti dei suoi primi studenti. Sul volto della donna dalla pelle
adamantina lucida e fredda come quella di un diamante, non si formò nessuna
espressione di dispiacere nel vedere i loro cadaveri. Nella sua forma
adamantina Emma Frost non poteva provare nessuna emozione.
-Come diavolo hanno
fatto a tornare in vita?- chiese Wolverine
- In vita? Io ho
sentito la puzza di morto sui Satiri appena sono entrata nella stanza- rispose
Wolfsbane
-Mi sembrano
tutte delle ottime domande. Ma soltanto un esame approfondito in laboratorio
potrà dircelo con sicurezza- aggiunse
-Mi sono appena
messa in contatto con la scuola Xavier. Tra pochi minuti arriverà un Blackbird a prendervi e vi porterà tutti quanti alla
scuola- concluse Emma Frost – Per quanto è
successo qui, Magneto informa che invierà una squadra specializzata da Gensoha per raccogliere prove e per portare via i cadaveri.
Penseremo noi a seppellirli, questa volta in un posto più sicuro-
- No. Non me ne
andrò da qui – interrompe Cannonball adirato - Ho fatto una promessa ad una
persona, le ho promesso che avrei difeso questa distretto con tutte le mie
forze e continuerò a farlo-
- Ehi Sam
calmati. È stata una giornata terribile per tutti quanti – disse Sunspot
avvicinandosi all’amico cercando di farlo calmare.
- No provare a
convincermi ‘Berto! Io rimarrò qui. Con o senza una squadra!- aggiunse
Cannonball visibilmente scioccato dagli ultimi avvenimenti – andatevene via.
Andatevene via tutti quanti!-
- Sembra proprio
che il ragazzo ne abbia viste di brutte – commentò Wolverine ritraendo gli
artigli e dirigendosi verso il Blackbird
Cannonball si
isolò dal resto degli X-Men. Dentro di lui sentiva un vulcano che stava per
esplodere, non riusciva più ad auto controllare il suo stato d’animo, lo stress
e la sua tensione.
- Guthrie non sarò di certo io a consolarti. Capisco le tue
buone intenzioni ma renditi conto che non sei in te. Inoltre
la persona a cui hai fatto questa promessa...è morta…- aggiunse Emma Frost
impassibile, poi voltandosi uscì dall’edificio.
Sam a quelle
parole tanto fredde e insensibili scoppiò a piangere. Era successo tutto così
velocemente in quelle ultime settimane, che gli era difficile riuscire a
gestire tutto quanto, soprattutto ora che aveva perso i suoi poteri mutanti.
Si sentì
realmente disperato e solo.
Ad un tratto
Delia gli prese la mano e glie la strinse forte. Lo guardò negli occhi cercando
di incoraggiarlo con un leggero sorriso.
- Non dovresti
piangere Sam. In fondo siamo ancora vivi e sembra una cosa già importante nella
vita di voi supereroi. Inoltre in fondo sei ancora qui con me, da quando ci
siamo incontrati non hai fatto altro che proteggermi e preoccuparti per i tuoi
compagni di squadra. Hai fatto sempre tutto quello che dovevi fare. E ci sei
sempre riuscito. Sempre. Nonostante tu non abbia i tuoi poteri sei sempre
riuscito a fare quello che sei bravo a fare. Immagino che tu voglia stare qui,
finalmente qui avevi trovato un vero obbiettivo per vivere. Ma da quando siamo
arrivati qui ne abbiamo passate davvero molte e sono stanca e impressionata. Mi
vorresti accompagnare almeno fino alla scuola?-
Cannonball
strinse forte la mano della giovane ragazzina e si asciugò le lacrime, sentiva
di aver bisogno di qualcuno che lo rincuorasse. Qualcuna come lei. Qualcuna che
lo faceva sentire importante. Sapeva che non sarebbe finita lì. Facendosi largo
tra le macerie ancora fumanti i due mutanti si diressero vero il Blackbird.
NOTE
Termina in questo numero la mia gestione
della serie che è anche la mia prima esperienza di scrittore in questa
fan-fiction iniziata ben nel Novembre del 2006. Non posso negare che nonostante
l’entusiasmo e la voglia iniziale, mi sono anche io adagiato nello scrivere
questa serie. Ma non pensiate che con questo, la mia mente sia lontana da
questa fan fiction, tutt’altro! Diciamo che il mio rallentamento è dovuto anche
alle troppe idee che avevo in testa e alla confusione su quale strada seguire.
Quando vedrete questo numero pubblicato vorrà dire che avrò preso la mia
decisione. Con questo numero chiudo una parte delle trame da me iniziate ma
molte altre sono ancora aperte. Non so ancora di preciso dove potrete seguire,
ma tranquilli che non sparirò ^^ a prestissimo!
Per finire come sempre un
doveroso GRAZIE a Carlo Monni e a rossointoccabile,
quest’ultimo con molta pazienza continua a supervisionare le mie storie di
mutanti.